LA NOMINA DI S.E. MONS. MONTENEGRO
A CARDINALE: LA GIOIA DELLA MIGRANTES

L'annuncio del Papa all'Angelus

(7 gennaio 2015) - La Migrantes si unisce alla gioia dei fedeli dell'Arcidiocesi di Agrigento e della Sicilia per la scelta di Papa Francesco di annoverare tra i membri del collegio cardinalizio S. E. Mons. Francesco Montenegro, Presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes. "Nella scelta di Papa Francesco di nominare cardinale il nostro Presidente leggo un nuovo gesto, accanto alla visita a Lampedusa e all'incontro con i volontari e i richiedenti asilo del Centro Astalli di Roma, di attenzione della Chiesa al mondo delle migrazioni forzate. Al tempo stesso leggo in questa nomina del nostro Presidente il riconoscimento alle Chiese di Sicilia per i molteplici gesti di solidarietà e di prossimità a oltre 300.000 migranti, tra il 2011 e il 2014 che sono sbarcati a Lampeduea e nei diversi porti della Sicilia. S.E. Mons. Montenegro in questi anni di presidenza della Migrantes, con le parole e i gesti, ha ricordato alla Chiesa come i migranti siano un 'sacramento' della presenza di Dio tra noi e alla società italiana l'importanza di tutelare la dignità di ogni persona migrante, superando ogni forma di discriminazione. Un impegno che, siamo certi, continuerà anche nel collegio cardinalizio, di cui il nostro Presidente oggi è stato chiamato da Papa Francesco ad essere membro", commenta Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes.


Anche l'Ucemi si unisce al gioia della Migrantes per l'elevazione alla sacra porpora del Presidente, S.E. Mons. Francesco Montenegro. Indubbiamente questo significativo riconoscimento, oltre alla persona e al suo impegno in quel di Lampedusa e Sicilia a favore dei profughi e degli immigrati, deve intendersi anche un segno di affetto del Santo Padre verso l'attività della Chiesa Italiana in questo delicato settore. Migrantes e Caritas sono in prima linea, in questo frangente così delicato per assicurare accoglienza e integrazione, oltre che informazione, formazione e accompagnamento spirituale. Ce ne rallegriamo anche noi dell'Ucemi, che ci occupiamo di emigrazione, ambito passato un po' in secondo piano da quando l'immigrazione ha preso maggiore consistenza qui da noi. Ora però la stessa emigrazione ha ripreso, purtroppo, consistenza anche dall'Italia verso il Mondo, come capitava nei secoli scorsi. Per noi che ci siamo sempre impegnati con e per gli emigranti l'immigrazione altro non è che l'altra faccia della medaglia delle migrazioni. Fare memoria dei sacrifici degli emigranti significa aiutare le nostre genti a comprendere il fenomeno dell'immigrazione che tanti problemi e preoccupazioni sta dando in questo difficile momento per il Mondo e per l'Italia stessa.