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II° Rapporto degli Italiani nel Mondo di Migrantes: conoscere per comprendere
La Chiesa italiana non ha mai abbandonato i nostri emigranti


Presentazione del Rapporto, appuntamento ormai fisso

Da due anni, il 4 ottobre festa di San Francesco d'Assisi, la Fondazione Migrantes presenta il Rapporto degli italiani nel Mondo, un'interessante pubblicazione che ha lo scopo di fotografare la situazione dell'emigrazione italiana. La Chiesa cattolica italiana, della quale Migrantes costituisce la struttura che si occupa della pastorale della mobilità, rende in questo modo un servizio alla comunità italiana che sta in Italia e a quella che sta all'estero. Del resto la Chiesa italiana non è nuova ad esperienze di questo genere, poiché è per sua iniziativa che da diversi anni viene pubblicato il Rapporto sull'immigrazione in Italia. Non si tratta di strumenti pastorali ma di pubblicazioni culturali, statistiche e scientifiche, attraverso le quali conoscere questi fenomeni, che ormai toccano da vicino tutte le nostre comunità. Infatti, non c'è paese dal quale non siano partiti emigranti italiani e non c'è località dove non arrivino immigrati stranieri. Attraverso una approfondita conoscenza di questi elementi poi ciascuno potrà fare la propria parte: le Autorità pubbliche quanto di loro competenza, la Chiesa il proprio compito spirituale e le Associazioni la loro preziosa attività di volontariato. Il rapporto del 2007 è abbastanza corposo, poiché si compone di oltre 450 pagine, suddiviso in quattro parti descrittive, mentre una quinta parte è dedicata agli allegati di carattere statistico, alle schede regionali e provinciali e alle tabelle riassuntive.

Presenza degli italiani all'estero tra storia e attualità

La parte prima riguarda i flussi e le presenze degli emigranti tra storia e attualità. Vengono indicati i Paesi di insediamento degli italiani nel Mondo e le Regioni di loro provenienza. Due sono le Regioni prese in considerazione in modo particolare, la Campania e Veneto, luoghi cioè di grande emigrazione, sia nel diciannovesimo e soprattutto nel ventesimo secolo. Assieme all'emigrazione all'estero vi è stata anche, attorno alla metà degli anni '60, una forte migrazione interna che ha cambiato i connotati sia dei paesi del Meridione d'Italia e così pure quelli del Nord, nei quali buona parte degli emigranti meridionali si sono stabiliti, all'ombra delle grandi fabbriche. Anche di questo si occupa il II° Rapporto.

Aspetti socio-culturali e religiosi

La seconda parte analizza gli aspetti socioculturali e religiosi collegati con le migrazioni, a partire dalla condizione femminile che è stata quella che ha pagato forse più di ogni altra un caro prezzo dovuto al distacco, alla separazione e all'impegno lavorativo, sia in fabbrica sia in famiglia. Attualmente sono i giovani che, in crescendo, diventano emigranti, perché vanno a studiare all'estero, oppure trovano occupazione fuori dell'Italia. Essi possono diventare un veicolo prezioso per rinnovare e rinforzare le strutture associative che si occupano di emigrazione attraverso un loro impegno al loro interno durante la permanenza all'estero. La cultura italiana viene alimentata all'estero attraverso le agenzie stampa, i giornali e l'insegnamento della lingua nelle scuole di diverse nazioni. Giornali che si dibattono tra mille difficoltà, ma che hanno un compito ancora più incisivo di Internet, in quanto molti emigranti sono anziani e non adoperano i moderni mezzi di informazione, ma solo attraverso la carta stampata rimangono collegati tra loro e con le loro comunità. Lo stesso si dica per le radio e le televisioni in lingua italiana, o che hanno spazi ad essa dedicati, mentre Rai Internazional rimane sempre un qualcosa di discusso in modo critico, per talune evidenti carenze e limitazioni.

Le Missioni cattoliche italiane

Anche la presenza dei missionari cattolici italiani, al seguito degli emigranti, costituisce una rete di italianità di primissimo ordine, poiché oltre alle incombenze pastorali questi sacerdoti tengono in vita una rete di collegamenti molto preziosi. A parte l'assistenza agli anziani e agli indigenti, alla loro presenza nei momenti di gioiosi e in quelli tristi che toccano tutte le famiglie, i missionari cattolici italiani sovente portano sulle loro spalle la fatica della redazione di qualche giornale ed inoltre sono sempre presenti agli incontri dei loro connazionali. C'è da dire che la lingua italiana è in continua crescita, perché sono molti gli immigrati che la imparano e che la esportano nel Mondo, laddove eventualmente si trasferiscono e tante volte diventa lingua veicolare con gli emigranti italiani che li hanno preceduti nella stessa esperienza migratoria. Anche nuovi missionari di origine straniera, che hanno soggiornato in Italia per rientrare in Patria o per emigrare in altri Paesi, potranno divenire dei collaboratori a parziale disposizione delle comunità italiane. Rilevante il ruolo delle Congregazioni religiose maschili e femminili, presenti un po' dovunque, tra le quali annoveriamo, per la loro rara competenza e per il loro particolare carisma, quelle degli Scalabriniani. Certo, c'è prima di tutto un rapporto diretto con la Chiesa del posto, ma ci sono spazi anche per continuare una pastorale in lingua italiana, fatto di rilevante attualità antropologica.

Riflessi socio-economici

Venendo alla terza parte del rapporto, in essa vengono esaminati gli aspetti socioeconomici, poiché la tutela dei diritti socio previdenziale e sanitaria degli italiani all'estero è diversificata da luogo a luogo. Basti pensare alle gravi difficoltà che hanno i nostri connazionali dell'America Latina, che spesso vivono in indigenza e non hanno alcuna forma di intervento pensionistico o sanitario. Accanto a delle nicchie di imprenditorialità, che hanno reso famosa d'Italia nel Mondo, a fianco di emigranti che hanno fatto fortuna e che hanno fatto grande l'Italia attraverso le loro rimesse, soprattutto nel nostro Paese disastrato del dopoguerra, parecchi connazionali hanno vissuto una doppia povertà: quella di dove sono partiti e quella dove sono partiti è quelle di dove sono arrivati. Di loro si sono interessate con continuità le Associazioni dei connazionali e dei corregionali all'estero, che sono ancora abbastanza presenti con le loro attività un po' ovunque nel Mondo, non senza però difficoltà dovute all'invecchiamento di molti dei loro componenti e allo scarso interesse che i giovani hanno a tale riguardo.

La rappresentanza degli emigranti italiani

Ultimamente la rappresentanza dei italiani all'estero è aumentata attraverso l'elezione dei 18 parlamentari votati appunto all'estero che, in questa legislatura, sono risultati spesso determinanti per la tenuta numerica del governo. A chi pensava in un loro ruolo del tutto marginale, si è contrapposta invece una situazione che ha li ha visti protagonisti di diverse battaglie parlamentari. Peccato che queste sono state più indirizzate a questioni di politica interna che a quelle riguardanti gli interessi degli emigranti che loro rappresentano. La maggiore struttura di rappresentanza dei nostri emigranti è data dall'Associazionismo nazionale e regionale, forme di autentica sussidiarietà delle quali le stesse Istituzioni pubbliche non possono farne a meno. Anche i Patronati e i Sindacati sono utili strumenti di tutela dei nostri emigranti.

Inghilterra e Argentina: due diversi modi di emigrazione

Completa il libro una serie di approfondimenti tematici, riguardanti la situazione dell'emigrazione italiana in Gran Bretagna, quella dell'Argentina dalle molteplici facce, una delle quali è rappresentata dalla rincorsa al riacquisto della cittadinanza italiana. Una parte di questo approfondimento riguarda l'Australia, paese nel quale vivono molti emigranti italiani, dove nel 2008 si recherà il papa Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale della gioventù. Due Paesi con grosse problematiche religiose, che convivono con le Chiese protestanti e che si dibattono in tante difficoltà, dovute all'accentuata secolarizzazione e alla necessità di una nuova evangelizzazione anche nei confronti degli emigranti, che spesso costituiscono la struttura portante del cattolicesimo del luogo. La visita del Papa in Australia potrebbe rappresentare uno stimolo per un'autentica ripresa religiosa, che non potrà non vedere impegnati, in prima fila, gli italiani e soprattutto i giovani.

Italiani grandi progettisti

Una novità di quest'anno è data dall'architettura e dal design italiani nel Mondo, realtà assai diffuse in quanto molti italiani si sono occupati, appunto, della progettazione e della costruzione di intere città, in ogni latitudine del Mondo. Architetti ma anche imprese edili, carpentieri, arredatori ed altre figure professionali che hanno saputo dare un gusto del tutto italiano a grandi opere e realizzazioni sorte all'estero un po' ovunque. L'italianità è presente anche attraverso queste opere, che vanno valorizzate e soprattutto fatte conoscere quali esse sono e cioè frutto dell'ingegno italiano.

Pubblicazione indispensabile per chi si occupa di emigrazione

Dopo la presentazione ufficiale, che si tiene ormai solitamente nella festa del Patrono d'Italia a Roma, altre presentazioni saranno organizzate in varie parti del Mondo, dove ci sono italiani. Un modo questo per approfondire, su basi certe e non soltanto nostalgiche, il fenomeno dell'emigrazione così come si presenta al giorno d'oggi oltre che per ricavare elementi conoscitivi per i futuri rapporti. Le stesse autorità civili e politiche hanno, attraverso il Rapporto, l'occasione di soffermarsi con compiutezza di fronte a dati e linee di tendenza utili delle loro politiche d'intervento che non si esercitano soltanto a livello nazionale, ma sono ormai prerogativa di ciascuna Regione d'Italia. Tutte le biblioteche delle Associazioni degli emigranti dovrebbero dotarsi di questa pubblicazione, così come ogni persona che si interessa di emigrazione non può non soffermarsi sulle varie parti in cui la stessa si compone, per conoscere, approfondire e ragionare su basi certe e non soltanto casuali.

Un modo nuovo di concepire i fenomeni migratori

Se c'è, però una morale che si può trarre da questa iniziativa è quella di puntare al ragionamento della cittadinanza compiuta da parte di tutti gli emigranti. Essa riguarda gli italiani che sono all'estero, ma anche gli stranieri che vivono in Italia. Spesso, nei Paesi dove sono emigrati gli italiani si sono dovute affrontare situazioni come quelle che stiamo attraversando noi, in Italia, con gli immigrati. Probabilmente tali difficoltà non riguardavano direttamente l'ordine pubblico, ma certamente l'accoglienza, la sistemazione logistica, l'istruzione e l'educazione delle nuove generazioni. Qui da noi non c'è stata alcuna programmazione dei flussi migratori e di conseguenza tanti immigrati hanno vissuto in lungo attraverso espedienti che si sono rivelati dannosi per la nostra popolazione. In troppi sorvolano, però, riguardo ai problemi della giustizia distributiva, che non è sempre stata equa nei confronti di quelli che noi consideriamo paesi poveri, ma che sovente sono invece sfruttati in virtù delle loro preziose risorse naturali. Occorrono perciò grossi sforzi per migliorare le condizioni di vita di tutti i migranti e il secondo Rapporto curato da Migrantes si rivela non solo come una fonte conoscitiva ma come uno stimolo a fare di più per migliorare il Mondo. Emigrazione ed immigrazione: due facce della stessa medaglia, un aiuto ed un invito a superare ogni forma di discriminazione, ancora dura a morire all'estero e in crescendo nel Bel Paese che è l'Italia del Tricolore.



    Luigi Papais
Vice Presidente Nazionale dell'Unione Cristiana Enti Migranti Italiani





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