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GLI AUGURI DEL PRESIDENTE ADRIANO DEGANO
DI SANTO NATALE 2010 E FELICE ANNO 2011



Cari amici,
stiamo per trascorrere un altro Santo Natale, quello del 2010, e per avviarci a un Nuovo Anno, il 2011, aggiungendo un altro tassello al mosaico della nostra vita individuale e sociale.

Lo scorso mese ho raggiunto la bella età di novanta anni, in piena salute e con tanto desiderio di poter essere ancora utile alla causa dell' emigrazione, per la quale ho speso volentieri buona parte della mia intensa vita. Ringrazio tutti per le calorose espressioni augurali ricevute da tante parti del mondo. Sono veramente grato e debitore per tanta cortesia usata nei miei confronti e per il sostegno ottenuto.

Indubbiamente le mie forze sono un po' indebolite e per questo da qualche tempo chiedo di essere avvicendato. Sono grato al vice presidente Luigi Papais per la collaborazione che mi sta prestando per seguire la complessa materia dell' emigrazione, in questo momento piuttosto trascurata dai politici e dalle autorità di governo.

Sono lieto che egli sia divenuto Presidente della Consulta Nazionale dell'Emigrazione, alla quale aderiscono le maggiori associazioni nazionali dell' emigrazione e gli auguro un buono e proficuo lavoro, senza trascurare però l'impegno per l'UCEMI che lo ha designato a tale incarico.

C'è una crisi economica in atto che certamente sta riducendo le risorse pubbliche a nostra disposizione, ma c'è contemporaneamente tanta approssimazione e, peggio ancora, una scarsa attenzione nei confronti dell' associazionismo dell'emigrazione che ci preoccupa molto.

Occorre far sentire la nostra voce nei confronti dei Parlamentari tutti e di quelli eletti all'estero, oltre che del Ministro degli Esteri e dei suoi collaboratori affinché si riprenda un dialogo tra le parti e si ritrovi la volontà di lavorare assieme per dar voce e rappresentare le istanze dei nostri emigranti.

Lo chiediamo ad alta voce anche noi che rappresentiamo le istanze degli emigranti d'ispirazione cristiana, assieme alla Direzione e ai rappresentanti della Fondazione Migrantes e ai numerosi missionari al servizio degli emigranti italiani nel mondo.

I veri protagonisti siete voi, cari amici emigranti, che conservate viva la vostra fede cristiana e la volontà di continuare a essere bravi italiani, pur essendo contemporaneamente cittadini dei Paesi che vi ospitano, facendovi onore a voi e all'Italia.

L'Italia non vi può dimenticarvi, non può trascurare i vostri diritti, il funzionamento corretto e adeguato della nostra rete diplomatica nel Mondo; di fornire assistenza agli sfortunati e agli indigenti; di garantire una corretta informazione e soprattutto la presenza di corsi di lingua italiana per i vostri figli, poiché è in crescita e rappresenta la sesta lingua parlata nel mondo. Poi, infine, un sostegno economico alle nostre associazioni nel mondo, le uniche in grado di mantenere vivo il legame tra gli italiani.

Sono concetti che appena ieri sono stati espressi con calore dal Direttore Generale della Migrantes, mons. Giancarlo Perego, introducendo la presentazione del ponderoso e importante sullo stato dell' emigrazione italiana nel mondo. Un rapporto, il quinto della serie, che è opportuno facciate conoscere anche ai vostri associati.

Detto questo, pensiamo seriamente alla nostra Assemblea generale da convocarsi entro l'inizio dell' estate prossima, dopo i tre mesi che servono statutariamente per essere convocata. Aderiranno nuove associazioni nel Mondo ma anche in Italia, già in fase di prossima adesione.

Vogliamo che ogni associazione si prepari adeguatamente a questo appuntamento con il dovuto discernimento e con un apporto proporzionato alla propria disponibilità, consistenza e a quella degli associati.

Il tema della preparazione potrebbe essere così articolato: l) L'attualità della Dottrina Sociale della Chiesa, anche alla luce della Caritas in Veritate di Benedetto XVI, per quanto riguarda le migrazioni;
2) Come viviamo il nostro rapporto di fede con la Chiesa di arrivo e con quella di partenza;
3) Quale la nostra vita associativa e quali proposte collaborative con le altre associazioni;
4) Cosa ci attendiamo dalle autorità di partenza e di quelle di accoglienza;
5) Quale futuro immaginiamo per i nostri giovani emigranti italiani e viceversa quale accoglienza immaginiamo per gli immigrati che vivono in Italia.
6) L'apporto dell'emigrazione alla Unità d'Italia, in considerazione del 150° anniversario.

Su questi temi vi faremo avere il relativo materiale informativo.

Fate conferenze e incontri su questi temi, chiedeteci relatori per gli appuntamenti più importanti, mandateci le vostre sintesi che adopereremo per guidare la nostra tanto attesa assemblea generale.

Vi terremo informati, anche attraverso il sito internet www.ucemi.it sul quale potete scrivere ciò che pensate e su ciò che fate, certi di una sicura divulgazione sul sito stesso.

Concludo con un pensiero sul Santo Natale, profanato dal consumismo e perciò meno sentito di un tempo.

Dobbiamo ritrovare i veri valori della nostra fede, che non si basano sui regali o sulle vacanze prolungate, bensì sul senso dell'accoglienza e della condivisione, gli stessi valori che hanno vissuto i nostri genitori e i nostri emigranti.

Ci aiuti il Bambin Gesù che celebriamo nel Santo Natale a intenerire i nostri cuori, per poterci aprire alle miserie e povertà di questo strano Mondo, rendendoci al servizio di quanti hanno bisogno non solo dell'aiuto di Dio, ma anche del nostro.

Auguri di buone cose nell'imminente 2011.



(dr. Adriano Degano)                






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