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VOLONTA' DI RIPARTIRE



Volontà di ripartire Ci siamo appena ripresi dalla triste notizia della scomparsa del nostro amato e stimato Presidente Adriano Degano, che ha guidato l'UCEMI per oltre 20 anni. Dire Degano e dire UCEMI era la stessa cosa e di questo importante servizio reso alla nostra Unione gli siamo profondamente grati. Certo, una lunga permanenza nella carica può, alla lunga, aver affievolito lo slancio innovativo dell'UCEMI, ma allo stesso tempo ha rappresentato però una garanzia, stante la sua non comune conoscenza dei problemi dell'emigrazione. Tanti, infatti, parlano di questi problemi, ma pochi sanno cos'è veramente l'emigrazione, almeno per quanto riguarda il senso profondo di questo fenomeno, Molti, invece, confondono l'argomento, relegandolo ai soli aspetti culturali o peggio ancora immaginando l'associazionismo come strumento per l'internazionalizzazione o per scambi commerciali. Pochi si impegnano veramente per difendere i diritti degli emigranti, per aiutarli ad ottenere una cittadinanza compiuta, sia nella patria di partenza come pure in quella di arrivo. Degano era uno di coloro che credevano a quest'ultima impostazione e l'ha difesa fino al suo ultimo respiro, dato che è scomparso sì alla bella età di quasi 94 anni, ma con l'invidiabile fortuna di essere sempre lucido, autosufficiente e dinamico. Certo, chi scrive, in qualità di suo vicepresidente lo ha aiutato e in parte sostituito in numerose occasioni, soprattutto per aiutarlo a comprendere i cambiamenti che nell'ultimo decennio sono stati intensi e travolgenti anche per quanto riguarda le dinamiche dell'associazionismo delle migrazioni. Questi cambiamenti hanno toccato tutte le associazioni, ridottesi di numero sia come quadri dirigenti sia come associati. La globalizzazione ha prodotto benefici ma anche il venir meno di determinati collegamenti e di determinate forme di rappresentanza. Ciò è da attribuirsi in parte all'uscita di scena di molti operatori sociali per questioni anagrafiche, sia per la scarsa propensione dei giovani ad impegnarsi a seguire un percorso associativo. Ora, dopo decenni di sosta, l'emigrazione italiana è ripresa con consistenza a causa della crisi economica che colpisce l'Europa in generale e l'Italia in particolare. Da qui l'esigenza di riprendere la nostra attività, che ha come caratteristica quella di agire secondo la nostra ispirazione cristiana, per rendere un servizio ai nostri emigranti, affinché il patrimonio spirituale di cui essi sono portatori non venga disperso. Non una prerogativa e neppure una pretesa di superiorità, ma un senso del dovere e una disponibilità, come ci hanno insegnato i nostri missionari italiani al servizio degli emigranti, sulla scia dei santi e beati Giovanni Battista Scalabrini e Francesca Saverio Cabrini. Bravi italiani e bravi cristiani, in Italia e nel Mondo, come diceva sempre il nostro compianto Presidente Degano. Allora rimbocchiamoci le maniche e studiamo come rinnovare le nostre strutture operanti nei diversi Continenti, guardando soprattutto al futuro che possiamo costruire solo con le nuove leve di emigranti. Uno strumento per capire i cambiamenti della nostra emigrazione ci viene offerto dal nuovo Rapporto 2014 degli Italiani nel Mondo, puntualmente offertoci dalla Fondazione Migrantes. Esso analizza le dinamiche della nostra emigrazione con spessore scientifico e con una professionalità indiscussa. Facciamo tesoro dei suoi contenuti, analizzandoli e dibattendoli anche nelle nostre realtà periferiche. Anche l'iniziativa degli Stati Generali dell'Associazionismo degli Italiani nel Mondo rappresenta uno sforzo per dibattere in termini attuali dei diversi aspetti della nostra emigrazione e per creare una rete che permetta sinergie tra le diverse associazioni esistenti. Altrimenti corriamo il rischio di restare dei nuclei sparsi di tipo autoreferenziale, incapaci di capire il nuovo che ci sta dinanzi, senza poterlo intercettare. Dei singoli aspetti elencati in questo editoriale torneremo a breve con diverse proposte operative. Intanto rimaniamo uniti e soprattutto scambiamo le nostre proposte su come gestire la nostra continuità proiettata però nell'ottica del rinnovamento.



Luigi Papais

Vice-presidente UCEMI










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